Liriche su carta
Nella vitalità della pur lieve materia dell’acquerello, che prende forma da un labirintico disegno di coincidenze, di corrispondenze con la poesia, si cela una grande forza immaginativa, un’atmosfera enigmatica e sospesa nel silenzio in cui vengono immerse figure e natura con affioramenti e squarci di realtà.
La vastità stessa della sua valle, la costante mutevolezza dei suoi aspetti, si direbbe catturino la sua sensibilità portandola al culto del tempo e delle stagioni. E l’acquerello gli consente di cogliere la fugacità dell’attimo, ogni sua luce e ombra, ogni tonalità di aspetti essenziali altrimenti irripetibili.
Guido Franchetti
La tecnica dell’acquerello non è, dunque, un fattore accessorio, ma s’identifica con la personalità stilistica di Boni e si rivela determinante soprattutto nell’assicurare la freschezza e l’integrità dell’opera di cui si diceva all’inizio, consentendo inoltre all’artista - proprio attraverso quelle sottili modulazioni di luci, colori, tonalità - di sottrarre i suoi dipinti alla caducità dell’hic et nunc, alla labilità dell’effimero, e di collocare immagini e visioni in una dimensione ch’egli stesso definisce “atemporale”, “in una sorta d’incantata eternità”, ed anche - possiamo aggiungere - in uno spazio utopico, al di là dei luoghi reali.
Franco Pone
E credo non sia casuale la scelta linguistica operata ormai da lungo tempo dall’autore modenese. L’acquerello, infatti, vive, per la sua intrinseca natura, di una contraddizione sostanziale. Mentre il suo aspetto ultimo - sulla carta - suggerisce levità e delicatezza, emozioni accennate ed immediato gesto, c’è - oltre la superficie - un territorio tutto intellettuale, nel quale le scelte maturano prima della prassi. Dove la costruzione dell’immagine deve avvenire - proprio perchè il mezzo prescelto dà poco spazio all’errore ed al ripensamento - prima della stesura del campo visibile. Ecco, allora, che il tempo della riflessione viene assumendo un’importanza essenziale; una riflessione che è pensiero prima di tutto.
Carlo Federico Teodoro
Nella vitalità della pur lieve materia dell’acquerello, che prende forma da un labirintico disegno di coincidenze, di corrispondenze con la poesia, si cela una grande forza immaginativa, un’atmosfera enigmatica e sospesa nel silenzio in cui vengono immerse figure e natura con affioramenti e squarci di realtà.
Michele Fuoco