Genius Loci

Recenti acquerelli di Walter Boni

 

L’acquerello è come una meditazione, ti fa rallentare, ti fa respirare, ti fa ascoltare e vedere, ti fa sentire, ti porta ad una piacevole immersione nei colori e nella leggerezza.

Roberta Marzullo

GENIUS

Il Genius per i Romani corrispondeva al dàimon greco e significava “generatore di vita”. Ogni cosa ed ogni uomo possedevano il proprio genio tutelare. Si trattava di una divinità minore posta a tutela di tutto ciò che apparteneva alla natura, agli esseri viventi e a quelli inanimati. Gli si offrivano doni floreali, focacce, cibo e vino per renderlo favorevole a chi da lui era tutelato.

 

GENIUS LOCI

Come l’uomo, così pure ogni luogo (selva, città, contrada, casa, porta, focolare) possedeva il suo genio, al quale era intimamente connesso. Ancora oggi, in luoghi solitari, in paesi antichi, lungo sentieri di campagna, presso vecchi crocevia, in strade dimenticate, vicino a secolari fontane e vetusti casolari, a volte proviamo una strana sensazione che ha qualcosa di indefinibile. E’ possibile che proprio lì esista quello che gli antichi latini chiamavano “Genius loci”, che noi percepiamo come una forma di sottile energia, di presenza che ci pervade. Noi usiamo preferibilmente l’espressione “anima o spirito del luogo”. Certo, nell’era della fede iperbolica nella scienza nulla può essere definito “indefinibile”. Anzi, tutto deve essere definito, classificato, prevedibile e certo. Amo troppo il pensiero dei classici antichi per impedirmi di credere che forse loro riuscivano a sentire più di noi la presenza di entità che popolavano i luoghi della natura ed erano presenti anche presso persone e cose. “Genius loci”: espressione difficile da tradurre nella troppo bistrattata lingua italiana, ma ancor più difficile da tradurre nella lingua inglese. Nel “villaggio globale delle solitudini consumistiche” (D. Fusaro) non può esserci posto per entità misteriose che accompagnano la nostra vita.

 

ACQUERELLI

Ho tentato nelle opere di questa mostra di percepire i luoghi tramite la loro interiorizzazione, per poi renderli con carta e colori come “impregnati” dello spirito dei luoghi che mi sembrava di sentire. Mi ha particolarmente colpito la medioevale Triora, un borgo immerso nelle Alpi della Liguria, con i suoi “caruggi” e le sue case di sassi. In questo paese circola un forte “Genius loci”, intenso e percepibile. Per questo l’ho scelto per una parte delle mie opere. 

Walter Boni

 

Musica del compositore Adolfo Di Bella